Esattamente un anno fa ero in piena sessione d’esame, chiuso in taverna con il giradischi da un lato e la stufetta dall’altro. Ho sempre studiato con la musica e forse è per questo che non ho mai raggiunto risultati degni di nota, ma è l’unico modo che ho per non annoiarmi. In riproduzione c'è "Heritage" degli Opeth, 10° album del gruppo prog svedese e il mio preferito.
La puntina fa un sarto, uno zompo ed esce dal solco inciso sul disco, creando il tipico rumore bianco che annuncia la fine dell’ultimo pezzo: Marrow of the Earth.
Mi alzo per cambiare vinile ma niente mi convince, decido quindi di rivolgermi a chi mi conosce meglio di tutti, ovvero, l’algoritmo di Youtube. In quel periodo per scoprire nuova musica inserivo nella barra di ricerca: “full album” e poi sceglievo quello con la copertina più bella, un metodo barbaro da usare nel 2022 ma sempre efficace. Apro quindi l’homepage e mi trovo nei consigliati moltissimi video di questo tipo, e non devo scrollare per troppo prima di trovare qualcosa di interessante.
La foto di un uomo sulla 30ina che fa skydiving con solo un paio di Timberland e un sorriso smagliante cattura la mia attenzione. L’album in questione è “All Of Me” di Masayoshi Takanaka, una compilation del 1979 con i singoli più famosi dei suoi primi 4 album.
Ma chi è Masayoshi Takanaka?
Chitarrista, bassista, cantante, compositore, produttore e leggenda del city pop giapponese, Takanaka è unico nel suo genere. Il suo approccio spensierato alla musica, misto alla tecnica sopraffina e a un talento innato da intrattenitore, con performance live memorabili dove sfodera la sua iconica chitarra intagliata all’interno di una tavola da surf, lo hanno fatto diventare una delle personalità più influenti della cultura pop nipponica.
La sua carriera musicale comincia ufficialmente nel 1971, quando entra a far parte del gruppo prog Flied Egg, solo per unirsi l’anno seguente ai Sadistic Mika Band, altro gruppo rock giapponese, in qualità di chitarrista ed occasionalmente come voce. Dopo l’addio della cantante Mika, il gruppo decide di rimanere insieme ma senza troppi vincoli, dando l’occasione a ogni membro di portare avanti altri progetti. Nel 1976 Masayoshi debutta col suo primo album da solista intitolato Seychelles.
In tanti hanno provato a etichettare con una sola parola la sua musica, jazz, city-pop, disco, rock, funk, ma perché confinare la fantasia di un singolo in concetti già noti quando si può creare qualcosa di nuovo, e nel suo caso si può dire che abbia creato, o quantomeno reso famoso, quello che adesso conosciamo come lo stile tropical jazz fusion.
Caratterizzata da allegre melodie alla chitarra e da a un indistinguibile vibe caraibica, la musica di Masayoshi Takanaka è diventata il simbolo della gioventù giapponese di fine anni ‘70, composta da ragazzi ribelli, contrari alla tradizione giapponese basata sull’onore e sul profitto, che prediligevano uno stile di vita calmo e spensierato. In particolare si era diffusa molto velocemente la cultura americana del surf dopo l’uscita del film Big Wednesday (1978), creando un culto destinato a rimanere nel tempo. Nel paese del sol levante il “punk” si faceva con le camicie a fiori e le maracas.
Dal ‘76 fino al ‘90 l’artista ha pubblicato almeno un album all’anno, mostrando la sua più completa dedizione verso la musica, e di come persino la fama internazionale, raggiunta con il contratto siglato con la EMI nell’85, non abbia mai cambiato l’approccio alla sua arte.
Oggi Masayoshi ha 69 anni, è sempre in tour e continua ad ispirare nuovi musicisti da tutto il mondo, di recente è stata Grimes a campionare Penguin Dancer (1981) per la sua canzone Butterfly.
Di seguito vi linko i miei brani preferiti del maestro sperando che siano di vostro gradimento, se poi vi aiutano persino a studiare allora posso dire di aver fatto qualcosa di buono anche oggi :D
Alla prossima,
Simon