Il 26 marzo del 1992 viene proiettato nelle sale italiane l’ultimo film di Mario Monicelli intitolato “Parenti serpenti”. Racconta la storia di 4 figli e delle loro rispettive famiglie, che come da tradizione, si riuniscono durante le vacanze di Natale a Sulmona per festeggiare insieme ai loro vecchi genitori. Il titolo è ricavato da un vecchio proverbio italiano che cita: “Parenti serpenti, cugini assassini, fratelli coltelli”, indicando come la vicinanza del grado di parentela sia direttamente proporzionale alla probabilità di essere feriti. Durante il film viene dipinto un quadro che mostra l’ipocrisia e la malevolenza che caratterizza la piccola borghesia di provincia, fatta di parvenu, arricchiti sulle spalle di un sistema economico ormai esausto, nascosti tra menzogne e timore divino, che trovano comunque il tempo di imbastire guerre fratricide per eleggere chi vestirà le parti della iena, dedita a sfilare gli ultimi stracci di carne dalle ossa dei vecchi leoni.
Ma chi è il pittore di questo quadro? Il suo nome è Mauro, che se volessi introdurlo come Russel Crowe nel Gladiatore, lo definirei come figlio di una madre nevrotica, figlio di un padre democristiano e nipote di un carabiniere con la demenza senile, e avrà la sua vendetta per un natale di merda, in questa vita o nell’altra. Lui è il narratore della storia, descrive in maniera innocente i drammi che circondano la famiglia ed introduce i suoi componenti riproponendo le descrizioni grottesche che i suoi genitori usano di nascosto. Si scopre alla fine del film, che Mauro stava leggendo il suo tema sulle vacanze di natale davanti a tutta la classe.
Dopo aver visto questa scena mi sono ricordato che anche a me veniva assegnato lo stesso tipo di compito, ovvero raccontare la propria vacanza, domenica o giornata comune, dovendo esporre il tutto davanti alla classe come se fossi a “Un giorno in pretura”. Questi sono alcuni esempi che ho ritrovato nei miei vecchi quadernoni di italiano delle elementari (dal 2007 al 2010).
Prova n°1 - Scrivi la cronaca di quello che fai quando torni a casa da scuola.
Da questo testo possiamo notare un’onestà intellettuale rimarcabile da parte mia, sottolineando come il testo da me presentato fosse sì, al di sotto delle mie potenzialità, ma al contempo evidenziando il fatto di esser stato forzato nella sua stesura.
Nessun bambino di 7 anni lo descriverebbe come un “testo di cronaca”, se ti serve flexare la tua conoscenza della lingua con degli infanti, sei tu il problema.
Firma di mia madre a sugellare questo spreco di carta.
Prova n°2 - Vendetta vera, non finirò in galera
Non mi ricordo questa situazione, sarà perché sembro nel torto? Può essere, ma sta di fatto che mi sono impegnato a mettere le cose in chiaro tramite lettera minatoria.
Il punto di domanda sopra alla nuvoletta con scritto “sono molto arrabbiato” non so se era una domanda retorica, se ero passivo-aggressivo o se non ne ero sicuro.
Ancora oggi quando non sono d’accordo con qualcuno gli/le faccio un elenco numerico dei punti dove le nostre idee differiscono.
Prova n°3 - Racconta un episodio in cui ti sei arrabbiato molto.
Non ho più finito di vedere “Camp Rock”.
A posteriori penso che chiedere ad un bambino di descrivere un momento in cui si è arrabbiato molto e di disegnarlo fosse un test per verificare che nessuno vivesse in condizioni critiche o subisse atti di violenza, good job.
Non capisco il “Bravissimo!”.
Prova n°4 - La mia domenica
Leggete la mia ultima newsletter per scoprire da quanto non vado a messa.
Penso di aver descritto l’unica gara in cui Jo non ha preso una medaglia, ma sono comunque felicissimo per lui.
Prova n°5 - Le mie vacanze di Natale
Se non mi sbaglio a me avevano regalato POWERSHOT Pinball (che non funzionava), mentre a Jo avevo regalato BURNOUT DOMINATOR.
Quello che ha guardato di più la televisione è stato mio zio R. che è arrivato in ritardo, ha mangiato per tre e si è addormentato sul divano subito dopo aver preso il caffè.
Quella è stata l’ultima volta che ho visto gli “zii da Milano”.
S4imon
Simon nella fase Tumblr che scrive alterna lettere minuscole e maiuscole nella parola RiUnIrE dentro all'alberto di Natale